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Giornata dei musei 2008, resoconto

Giornata internazionale dei musei: pieno successo al Museo del Malcantone

Domenica 18 maggio anche il Museo etnografico del Malcantone di Curio, così come altre 180 analoghe istituzioni presenti in Svizzera, ha aderito alla 31esima giornata internazionale dei musei. Un programma di porte aperte che ha visto un concorso di visitatori davvero notevole tra le 10.00 e le 19.00. Un progressivo andirivieni di famiglie e persone d’ogni età e provenienza, accolte e accompagnate dal curatore Bernardino Croci Maspoli nei diversi locali ( dai locali delle mostre permanenti che illustrano i modi di vivere e le attività del passato nelle terre malcantonesi, all’interessante tema sviluppato attorno all’opera dei fornaciai che da queste terre sono emigrate producendo una straordinaria presenza artigianale e industriale in mezza Europa).

“Sono piacevolmente sorpreso per il numero, ho contato in questa giornata almeno 200 visitatori, e per l’interesse dimostrato” testimonia il curatore del museo. Degno di nota il fatto che lo studio “I fornaciai malcantonesi nel Nord Italia tra il XVIII e il XX secolo” curato da Stefano Zerbi e pubblicato nei Quaderni del Museo del Malcantone sia andato a ruba, al punto che copie supplementari della pubblicazione di 65 pagine siano state stampate e distribuite nel corso della giornata.

Culmine dell’evento la presenza coinvolgente del tradizionale gruppo canoro “Cantiamo sottovoce”, che si è esibito nell’ampio locale dedicato alla mostra sui fornaciai e stracolmo di visitatori. “Il canto di oggi è il canto di ieri, di chi lavorava, di chi faticava, di chi gioiva” ha affermato Gianrico Corti, presidente dell’associazione Museo del Malcantone nell’introdurre questo momento. L’idea di distribuire fra i presenti i testi delle canzoni ha poi contribuito a far rivivere il piacere del canto condiviso da tutti. Il momento conviviale incentrato in serata particolarmente nel locale dove è ricostruito un ambiente di cucina, a camino acceso, ha riconsegnato ai presenti sensazioni antiche e nel contempo vivissime, a dimostrazione che un museo non è necessariamente un luogo statico, polveroso e di silenziose osservazioni.

La Regione, 20 maggio 2008

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