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Presentazione della mostra Tra timbri e bigatti

Tra timbri e bigatti. Oreste Gallacchi (1846-1925), notaio e contadino a Breno è il titolo dell’esposizione aperta domenica 27 marzo 2011, frutto di una esplorazione del Fondo Gallacchi (circa 3000 manoscritti, parecchie decine di fotografie, un migliaio di periodici) custodito presso il Museo etnografico del Malcantone di Curio.

La mostra, complementare al libro omonimo uscito nel 2009, è stata realizzata da Daniele Pedrazzini, Bernardino Croci Maspoli e Patrizia Candolfi, con la collaborazione dei grafici della  Prestampa Taiana di Muzzano. Il titolo vuole alludere alla varietà di ambiti in cui agiva Gallacchi: i timbri sono i timbri del notaio, ma anche del presidente e animatore di numerose società e istituzioni nell’Alto Malcantone; i bigatti, i bachi da seta, richiamano la sua parallela attività di contadino.

L’esposizione è suddivisa in 5 parti e ha come principale supporto una trentina di pannelli illustrativi (già proposti nella Sala comunale di Breno, poco più di un anno fa, in una parziale anteprima della mostra), accompagnati da una serie di vetrine con manoscritti e oggetti conservati nel Fondo Gallacchi e nei depositi del Museo etnografico di Curio.

Nella prima parte della mostra vengono toccati alcuni aspetti relativi al comune di Breno e dintorni: il contesto sociale e economico nel quale Oreste Gallacchi si è trovato a operare.

La seconda sezione propone materiali diversi che illustrano la vita di Oreste Gallacchi e dei suoi familiari. Molte informazioni derivano da un documento di grande interesse: le note autobiografiche di Oreste Gallacchi. Redatte con grafia incerta pochi giorni prima di morire, sono trascritte integralmente nel libro che accompagna la mostra.

La terza sezione, che occupa la parte principale dello spazio espositivo, riguarda le associazioni e le istituzioni promosse dal Gallacchi nell’Alto Malcantone, soprattutto negli anni ’80 dell’Ottocento: dalla Scuola maggiore e del disegno di Breno a quelle di carattere agricolo, dalla società di consumo alla biblioteca popolare, dalla società per la dotazione delle ragazze a quella di mutuo soccorso per gravi infortuni e altre ancora.

Nella quarta parte vengono presentati alcuni materiali che concernono la ‘rivoluzione liberale’ dell’11 settembre 1890, punto di svolta (anche) nella vita di Oreste Gallacchi. La presenza trentennale in Gran Consiglio, a partire dal 1893, gli permette di ampliare a livello cantonale gli orizzonti della sua attività politica.

Nella quinta sezione sono esposti alcuni documenti conservati nel Fondo Gallacchi, per illustrarne la varietà e attirare nel contempo la curiosità di qualche ricercatore. Il Museo, dove continuano ad affluire oggetti, manoscritti e fotografie, intende così essere non solo sede di conservazione, ma realtà dinamica, luogo di incontro, di divulgazione e di studio.

In una saletta si possono infine vedere alcuni documentari, realizzati dalla TSI una ventina di anni fa, sulle condizioni agricole e i problemi della scuola nel Ticino della seconda metà dell’Ottocento e sulla conflittualità politica, in particolare sulla ‘rivoluzione’ liberale del 1890.

La mostra sarà aperta il giovedì e la domenica dalle ore 14 alle 17 (aprile-ottobre). Sono possibili visite fuori orario.


Scarica i pannelli della mostra

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