Salire sul Monte Lema, percorrere i sentieri che ne avvolgono i fianchi, significa mettersi nelle condizioni di approfondire la conoscenza di un territorio prealpino di grande pregio storico e naturalistico.
Territorio prealpino abitato e sfruttato da millenni, il comprensorio del Monte Lema offre su entrambi i versanti, quello svizzero e quello italiano, una vasta rassegna di costruzioni che un tempo ne permettevano lo sfruttamento a scopi agricoli in generale, per l’allevamento in particolare. In effetti, la necessità di avere a disposizione sufficienti superefici per il pascolo del bestiame e per il taglio del fieno, costringono il contadino di montagna e la sua mandria a un continuo spostamento dal villaggio, ove sostava nei mesi invernali ai “monti” o “maggenghi” (posti a media quota e sfruttati in primavera e in autunno) fino ai pascoli più alti, quelli estivi, detti “alpi”.
Sui fianchi del Lema si possono incontrare gli alpeggi di Firinescio, Agario, Coransù, Mageno, Arasio, Cavalera, Cima Pianca, Alpone, Roccolo, Fontana: una bella rassegna di strutture essenziali, spesso fabbricate con muri a secco di pietre naturalmente cavate sul posto, edificate allo scopo di dare ricovero a persone e animali e offrire dei locali dove si potesse procedere alla lavorazione del latte, che veniva quindi ricondotto a valle sottoforma di formaggio e di burro.
I “ monti” o i “maggenghi” comportano in generale una struttura diversa, in quanto alla funzione di rustica abitazione e stalle sommavano anche quella di fienili: qui il fieno veniva accumulato e usato per alimentare il bestiame nelle stagioni intermedie, quando i pascoli circostanti non davano ancora sufficiente alimento o quando (autunno) avevano ormaie esaurite le loro capacità produttive. Se necessario, durante l’inverno, il foraggio qui accumulato veniva portato fino al villaggio.
L’osservazione di queste strutture (forme, materiali, funzioni, ..) e del territorio circostante (si notino ad esempio quali alberi e arbusti che crescono nelle vicinanze degli edifici) permette agli allievi di qualsiasi grado scolastico di avvicinarsi in modo concreto e immediato alla conoscenza di un mondo ormai scomparso, ma che ha lasciato tracce importanti e meritevoli di attenzione.
Altri temi di possibile sviluppo
Il castagno
I fianchi del Lema offrono una grande ricchezza di selve castanili, sia ad alto fusto che a palina. Per approfondire questo tema si raccomanda di programmare un escursione al “Sentiero del castagno”, che si snoda nell’Alto Malcantone e per il quale esiste una ricca documentazione.
L’estrazione e la lavorazione del ferro
I “Böcc da fer”, sopra Fescoggia, miniere di ferro sfruttate all’inizio dell’Ottocento, il forno di fusione nelle vicinanze e il maglio di Aranno, offrono la possibilità di sviluppare l’argomento.
Sentiero delle Meraviglie
Il citato maglio di Aranno fa parte di un percorso didattico ben segnalato e abbinato a un prospetto ricco di informazioni.
E ancora ...
...la struttura dei villaggi, i luoghi di culto, la vegetazione, i coltivi abbandonati, le attuali strutture turistiche e scientifiche sulla vetta del Lema, ...
Proposta 1
- Partenza da Fescoggia verso le nove del mattino con accompagnatore.
- Durante la salita all’alpe l’accompagnatore insegna a riconoscere alcune piante.
- Sull’alpe, studio della cultura materiale legata al lavoro dell’alpigiano (con accompagnatore).
- Pranzo a base di polenta, latte e formaggio.
- Nel pomeriggio giochi e discesa.
Proposta 2
- Partenza da Fescoggia verso le nove del mattino con accompagnatore.
- Visita alle miniere del Monte Torri con l’accompagnatore.
- Pranzo a base di polenta. latte e formaggio.
- Nel pomeriggio studio della cultura materiale legata al lavoro dell’alpigiano (senza accompagnatore), discesa.
Proposta 3
- Salita all’alpe e studio della cultura materiale legata al lavoro dell’alpigiano.
- Pranzo a base di polenta. latte e formaggio.
- Nel pomeriggio giochi e discesa.