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I cercatori d'oro

In Canton Ticino, nella regione del Malcantone si trova il paese di Miglieglia, dove oltre ai ruderi di un castello transita il bel "Sentiero delle meraviglie" che quando tocca la località Gattino scende in una cupa forra nelle vicinanze di una miniera d'oro (gli svizzeri sono più fortunati dei varesotti) ormai in stato d'abbandono. Per motivi di sicurezza l'ingresso è vietato, ma si dice che in certe notti chi si è avventurato all'imbocco della galleria abbia avuto un esperienza traumatica. Da un abitante di Novaggio abbiamo raccolto la seguente testimonianza:

"Tornavo da una passeggiata serale, saranno state le 21,40, essendomi attardato a discorrere con amici. Bella notte chiara estiva. Luna piena. Avevo con me una piccola torcia elettrica per illuminare il sentiero che d'altronde conosco a menadito. Transitando al di sopra dell'avvallamento dove è la miniera abbandonata vedo un chiarore tra i rami. Ammetto di essere curioso così scendo lungo il sentierino e mi reco all'ingresso della galleria. La luce, fredda, come di un piccolo neon proviene dall'interno del tunnel. Il mio primo pensiero è che si tratti di cercatori abusivi di minerali, dato che l'ingresso in galleria è proibito. Percorro alcuni metri della galleria e sembra che la luce sia dietro una curva dopo uno scarico di materiale (sembrerebbe arsenicopirite). D'improvviso succede come se la luce mi venisse incontro, un punto luminoso abbagliante come un faro, all'inizio è biancastra quindi si diffonde scurendo in grigioazzurro e da essa si evidenziano due o tre sagome, non ricordo bene, che assumono una forma umana vagamente gelatinosa. Mi si fanno appresso: distinguo i loro volti disgustosi come di corpi in decomposizione... ho veramente paura e quando mi sono addosso e mi sento come avvolgere in uno straccio umido, fuggo all'aperto. Solo quando sono risalito sul ciglio del sentiero mi volgo un attimo a guardare dietro di me: due forme quasi umane, come fumo luminoso sono ferme e ondeggiano di fronte all'ingresso della galleria. Corro a casa, rallentando solo quando vedo le prime case.

Per giorni ho ripensato a quello che mi era successo, dandomi anche del matto, senza trovare una spiegazione logica. Che qualcosa di strano mi abbia toccato è evidenziato dal fatto che tutto quello che avevo addosso dagli abiti alle scarpe aveva un odore nauseabondo di decomposizione, come di bestia morta. Ho dovuto fargli fare diversi giri in lavatrice per eliminare la puzza. Non sono più tornato alla miniera."

Altri residenti della zona, per lo più giovani, hanno avuto esperienze simili anche se non così traumatiche. Tutti ricordano le luminescenze ondeggianti di forma vagamente umana ("sembravano ombre allungate") e l'odore pungente e sgradevole. Non abbiamo trovato nei documenti locali tracce di incidenti in miniera che possano giustificare in qualche modo la presenza di fenomeni paranormali. Forse qualcosa è rimasto nascosto tra le pieghe della storia.

 

Corbella Roberto, Fantasmi nostri nel Varesotto, Verbano, Ossola, Ticino


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