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Il convento del Bigorio eretto sul posto indicato dalle rondini

Il convento del Bigorio, quadrata massa grigio bruna, in mezzo a un folto castagneto, è visibile da molte terre luganesi.

Nella mente de' suoi ideatori, la fabbrica doveva erigersi in altro posto.

Mentre si gettavano le fondamenta, ecco che, nugoli di rondini, garrendo mestamente, s'abbassano premurose a prendere imbeccate di malta, spiccano il volo verso Bigorio, ritornando poco dopo a riprendere altra malta.

E ciò per più giorni.

Che mai significa tanto affannarsi di rondini e quale gran nido intendono costruire?

Un gruppo di pastorelle, proveniente dai monti di Brena, vede sullo sperone di roccia ad occidente di Bigorio, un mucchietto di calce, attorno cui uno svolìo di rondini sembra salutare il primo volo d'un loro piccino.

La strana notizia si sparge per la pieve della Capriasca.

Gli ordinatori dell'opera visitano il sasso del Bigorio, trovano il luogo meglio adatto di quello da loro prescelto.

E il convento fu edificato al Bigorio.

Le rondinelle nidificano copiose sotto le gronde della casa cappuccinesca.

Felici di azzurro, di sole, di solitudini, volano altissime nel cielo della Capriasca, incontro allo spirito del Poverello, che deve esultare di perfetta letizia ai trilli festosi delle sue alate creature sorelle.

 

V. Chiesa, L'anima del villaggio, Gaggini, Lugano 1934


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