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L'origine leggendaria di Bosco Luganese e di Cademario

Bosco e Cademario sono due pittoreschi paeselli del Luganese, l'uno sparso sopra brevi rialzi di collina, l'altro raccolto in un sol nucleo e sospeso, come una nidiata di rondini, sotto la gronda del monte Cervello.

Circondati tutt'e due da viti e da castagni, s'allietano di contemplare ameni e ridenti paesaggi prealpini.

L'origine di Bosco e di Cademario è attribuita dalla leggenda al diavolo. Il diavolo, peregrinando nel Luganese, si inoltrò, una sera d'estate, nella valletta aperta tra il Cuccarello di Bioggio e il colle di Santo Ilario.

In quelle fresche e ospitali selve di castagni, non gli fu difficile trovare un bel posticino per passare la notte.

Deposto contro una ceppaia il suo sacco, che conteneva ancora molti semi del male, il diavolo si coricò sopra un molle tappeto di muschi. Esso dormiva della grossa, quando un topolino venne a rosicchiargli il sacco. Il miserello, appena inghiottito il primo seme, rimase attossicato.

Sul far del giorno, il diabolico pellegrino, gettatosi in ispalla il sacco della mala semenza, incominciò a salire. Nel tragitto, dal bucherello del sacco andaron dispersi alcuni semi e dove caddero germogliarono le frazioni di Bosco Luganese.

Accortosi che il sacco perdeva, il viandante provvide a otturarne il piccolo buco con una foglia.

Dopo mezz'ora di salita giunse in un luogo aprico e se ne invaghì a tal segno che proprio lì volle vuotare il sacco e propagare la sua stirpe. Dal malseme sbocciò l'abitato di Cademario.

Ma presto i due villaggi si redensero dalla schiavitù del male.

La suggestiva bellezza dei luoghi, si tradusse nell'animo delle popolazioni in bellezza di affetti, in gioia di buone opere, in gara di lavoro fecondo, così da formare di Bosco e di Cademario due oasi di pace e di amore.

V. Chiesa, L'anima del villaggio, Gaggini, Lugano 1934


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